Il valzer, con polca e mazurca, identifica il ballo liscio e viene associato, almeno idealmente, all'Austria, ed in particolare a Vienna.
Danza a tempo ternario, ossia in 3/4 ritmato dalla terzina di accenti (uno forte e due deboli), sulle sue origini non sembra esserci un pieno accordo. Infatti, nota è la querelle tra francesi e tedeschi-austriaci, che troverebbe fondamento su due fatti temporalmente coevi:
Secondo la scuola di pensiero "tedesca", Valzer nascerebbe come evoluzione di un'antica danza montanara dei contadini austriaci del XVIII secolo, Ländler, ballata a coppia chiusa sul tempo ternario, oppure dalla deutscher tanz (Allemanda ternaria popolaresca, invece che a rtimo binario) sviluppatasi nella Germania meridionale già nel XVI secolo, o ancora dal dreher della Baviera, tanto che in tedesco, walzen vuol dire rigirarsi o anche strisciare, ad indicare la serie di giravolte eseguite in perfetta armonia con le basi musicali.
L'altra scuola di pensiero, quella francese, farebbe risalire il valzer alla volta (volte), un significativo ballo provenzale (anche se non mancano rivendicazioni di paternità italiana) rinascimentale a ritmo ternario, pertanto precedente al valzer, nel quale vi sono una serie di giri alternati a salti, dove volter vuol dire girare, con danzatori in coppia chiusa (cadde in disuso perchè ritenuta indecente, oscena e perfino poco igienica per il modo vergognoso di tenere la dama, tanto da essere ritenuta portatrice di disgrazie e orgine di innumerevoli delitti e aborti).